Perchè farlo?
Con il termine dito a scatto si fa riferimento a un’infiammazione a carico del complesso tendine-guaina sinoviale che causa dolore e una progressiva inabilità della mano. Il dito a scatto, il cui termine medico è tenosinovite stenosante dei flessori delle dita, può manifestarsi in modo differente a seconda dello stadio evolutivo del disturbo e causa un progressivo blocco dell’articolazione metacarpo-falangea dovuta all’impossibilità dei tendino flessori di scorrere attraverso la guaina tenosinoviale. Quando il soggetto afflitto dal dito a scatto prova a passare dalla posizione di flessione a quella di estensione del dito avverte appunto uno scatto. Le dita interessate da questa infiammazione sono il pollice, il medio e l’anulare della mano dominante.
Dove si interviene?
Il trattamento chirurgico per la risoluzione del disturbo del dito a scatto può avvenire in due modi:
- Intervento chirurgico standard: con questa procedura si procede a liberare i tendini dalle aderenze che ne limitano lo scorrimento attraverso una piccola incisione di 1 cm circa sul palmo della mano .
- Liberazione percutanea: questa procedura prevede l’utilizzo di un ago per riportare alla posizione normale il dito bloccato.
L’intervento chirurgico e la liberazione percutanea avvengono in anestesia locale e non è previsto il ricovero del paziente.
- Nelle 48 ore successive all’intervento è normale avvertire indolenzimento e gonfiore localizzato
- Nella prima 4 settimane successive all’intervento si raccomanda di mantenere il dito a riposo e di evitare eccessive sollecitazioni riducendo al minimo i movimenti di presa ripetuti
- Successivamente all’intervento si consiglia di effettuare esercizi defaticanti per le mani e di rotazione per il polso
- Dopo l’intervento si raccomandano esercizi di fisioterapia per evitare la formazione di aderenze tendinee.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.